lunedì 19 giugno 2017

Charlie deve vivere. Anche per noi.

La condanna a morte del piccolo Charlie, a cui medici e giudici inglesi ( il minuscolo è d'obbligo) vogliono staccare la spina contro il parere dei Genitori per una patologia mitocondriale, ci riguarda tutti.
Anzi, peggio, ci condanna tutti.
E lo fa perché se lo stato può decidere della morte di un bambino amato e protetto dalla sua mamma e dal suo papà oggi, domani potrebbe condannare mio figlio a morte perché ritenuto disabile dalla società. O me se rimanessi paralizzata.
O te se avessi la febbre troppo alta e gli antibiotici per curarti fossero troppo costosi.
Già viviamo continuamente e orrendamente contro natura, con i genitori che possono decidere della vita e della morte del proprio bambino non ancora nato in Italia, ma anche nato e malato in altri paesi ( altro minuscolo obbligatorio).
Adesso andiamo ancora più a fondo con una condanna a morte portata avanti dallo stato.
Praticamente il programma di sterminio di Hitler, che ha ammazzato anche persone con disabilità o malate, torna con il beneplacito dei giudici.
Allora ditemi: dove sta l'Umanità?
Uomo rimani uomo , non diventare un omuncolo.
L'omuncolo non protegge più il debole, il fragile, il sofferente.
L'omuncolo condanna a morte l'innocente , mentre i genitori urlano dal dolore.
L'omuncolo potrebbe un giorno bussare alla mia porta e provare ( non ci riuscirebbe, ve lo garantisco) a strapparmi un figlio dalle braccia perché non ne riconosce l'infinita meravigliosa perfezione di persona.

Se Charlie muore , nessuno di noi sarà mai più al sicuro.
Neanche i medici ed i giudici inglesi, che un domani potrebbero a loro volta trovarsi malati in un letto.
Ed incontrare un omuncolo sul loro cammino.

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